La sessualità è “roba” anche da bambini perché è fonte di benessere, fa parte del normale e sano sviluppo globale dell’essere umano.
Iniziare ad educarli sin da bambini significa aiutarli nella crescita e preparare le basi per il loro sviluppo futuro.
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Che cos’è la sessualità per i bambini
Ma, attenzione, la sessualità dei bambini NON è come quella degli adulti.
Infatti, la sessualità infantile è scoperta di sè, curiosità naturale e innocente degli organi sessuali propri e altrui, delle sensazioni di piacere e delle emozioni collegate.
Non esiste l’aspetto erotico, malizioso e provocante tipico della sessualità adulta.
Basta pensare che all’11a-12a settimana, l’embrione sviluppa il primo abbozzo di genitali esterni.
Tra la 14a e la 18a, nel corpo femminile le ovaie, l’utero e il canale vaginale cominciano a prendere la loro posizione mentre, nel corpo maschile, verso la 22a prendono posto i testicoli.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha elaborato nel 2008 delle Linee Guida (scaricabili da internet) dove spiega l’importanza di iniziare a fare educazione affettiva e sessuale sin dall’infanzia in modo da aiutare i bambini a sviluppare un atteggiamento positivo e responsabile verso la sessualità, dando loro la possibilità di esprimere i bisogni, le emozioni, i desideri e comprendere i limiti.
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Sfatiamo i luoghi comuni sulla sessualità infantile
Il bambino:
NON è asessuato fino all’adolescenza
NON è “troppo piccolo” per parlare di un aspetto che lo riguarda
NON rompiamo l’innocenza del bambino parlandogliene
NON è incapace di comprendere, basta avere cura di parole e tempi
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Come si sviluppa la conoscenza della sessualità
A 1 – 2 anni il bambino distingue le persone in base al genere; a 2 anni sa riconoscere il proprio sesso mentre a circa 2 anni e mezzo è in grado di comprendere il ruolo di genere.
A questa età si possono già notare le influenze (spesso notevoli) degli stereotipi e delle aspettative degli adulti.
A 3 anni il bambino riesce ad identificare il genere di un altro bambino basando il giudizio su elementi evidenti ed esterni (lunghezza capelli, gonna/pantaloni).
A 3-4 anni capisce che il sesso biologico è una caratteristica costante per tutta la vita mentre a 5-6 anni comprende che le differenze di genere sono caratteristiche immodificabili anche al variare dei segni esteriori (ad esempio capisce che, sebbene nel tempo i capelli possano allungarsi, non tutte coloro che hanno i capelli lunghi sono femmine).
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Come parlare di sessualità con i bambini
I bambini vanno accompagnati nella comprensione della loro sessualità perché non è “una cosa sporca” ma è corporeità, emozioni, relazione (con se stessi e gli altri), scoperta, comprensione, crescita, possibilità.
Come farlo? Vi lascio alcune indicazioni importanti:
– partire da se stessi (consapevolezza)
– informarsi
– non avere timore
– comprenderne l’importanza e parlarne sin dalla tenera età
– parlare di sè può essere un buon punto di partenza per dare un buon esempio e “normalizzare” l’argomento
– non giudicare nè colpevolizzare
E’ inoltre importante:
– mostrare accoglienza e disponibilità emotiva
– non bloccare la curiosità
– non raccontare bugie (lasciate perdere cicogne, cavoli e apette!! I bambini hanno bisogno di verità e spiegazioni concrete perché sono le più chiare e logiche)
– educare al rispetto, al consenso, al limite
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Che cosa è necessario evitare
Evitate bugie o risposte improvvisate. Se a qualche domanda del bambino non sapete come rispondere, è naturale, fate un bel respiro e prendete tempo. Potrebbe essere bello cercare insieme la risposta.
Ricordatevi di utilizzare termini irrealistici o troppo complessi che i bambini potrebbero non capire (se sono termini specifici e reali ma magari complicati, scanditeli bene e provate a ripeterli più volte affinché li apprendano).
Tutte le domande dei bambini sulla sessualità sono importanti e possono aiutarvi ad approfondire uno degli aspetti inerenti al tema. Fare finta di non sentire le loro domande e farle “cadere nel vuoto” per evitare il discorso, non è mai la soluzione migliore. Al bambino rimarrà la domanda e magari si creerà risposte non adeguate. Meglio siate voi a dargliele.
Non rimandate all’adolescenza le chiacchierate su questo tema: create il miglior spazio di confronto possibile (sarà la base sicura per riprendere l’argomento nelle età successive).
Non aspettate che sia la scuola o siano “altri” a parlare di sessualità e fare educazione in tal senso, la famiglia è il primo centro che si dovrebbe occupare di questo.
Può capitare di provare vergogna ed imbarazzo a trattare l’argomento ma cercate di non trasmettere queste emozioni ai bambini: è bello vivere la sessualità con piacevolezza. Se, da adulti, capite di avere difficoltà nel vostro vissuto legato alla sessualità, prendetevi del tempo per affrontarle: ne giovereste voi e i bambini.
Ricordatevi di parlare anche di sessualità inclusiva (omosessualità, disabilità, ..).
Cercate di non giudicare, criticare o colpevolizzare le curiosità dei bambini rispetto al loro corpo e alla sfera sessuale. Al tempo stesso, non punite i comportamenti di esplorazione e scoperta dei bambini. Anche la masturbazione, in questo momento, è naturale (se non eccessiva), mostrate un atteggiamento accogliente e disponibile cercando di educare il bambino, monitorate a distanza tali comportamenti in modo da evitare quelli pericolosi.
Se tali atteggiamenti vi sembrano eccessivi, rivolgetevi ad uno specialista.
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Vi potrebbe essere utile…
E’ utile sapere che alcune scuole propongono progetti di educazione affettiva e sessuale: queste iniziative sono molto importanti e andrebbero caldeggiate purché siano condotte da professionisti esperti (psicologi, medici, ostetriche, ecc).
Alcuni psicologi, come me, organizzano anche laboratori e brevi percorsi privati di educazione affettiva e sessuale per bambini, adolescenti e adulti. Cercate informazioni o contattate i professionisti di vostra conoscenza per avere ulteriori informazioni rispetto ai corsi in partenza.
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Nello scaffale della psy
Vi lascio alcuni libricini, che utilizzo nel mio lavoro e che trovo molto utili per parlare con i bambini di sessualità. Prima di proporli al bambino, sfogliateli voi e cercate di capire se potrebbero essere adatti. Come dico sempre, ogni suggerimento generale va poi visto e adattato al proprio bisogno.
- E io dove stavo?, di Mick Manning e Brita Granstrom – Editoriale Scienza
- L’albero dei bambini, di Sophie Blackall – edito Gallucci
- Il tuo corpo è tuo, di – edito Nube Ocho
- Col cavolo la cicogna!, di Alberto Pellai – Edizioni Erickson
- Lina l’esploratrice, di Flo Staffelmayr, Katharina Hotter, Lisa C. Sonnberger – edito Settenove
- Tutto quello che devo sapere sul mio corpo, di – Edito Clavis
- Smack! Smack! Smack! Mi piaci!, di Delphine Godard e Nathalie Well – Editoriale Scienza
Questi sono alcuni dei titoli che vi consiglio. Per qualsiasi approfondimento o altro titolo, contattatemi oppure collegatevi qui: https://www.psicologasilviamimmotti.it/libri-consigliati/
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Psicologa Silvia Mimmotti