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Comunicare

20 Settembre 202124 Settembre 2021 - Nessun commento

La Comunicazione

La COMUNICAZIONE è condivisione, partecipazione, COSTRUZIONE ATTIVA.

Dal latino: cum (con) + munire (legare/costruire), “communico” = mettere in comune.

E’ un processo che coinvolge più soggetti (minimo 2), in relazione/interazione tra loro. 

E’ la modalità di trasmissione, attraverso un canale, di un messaggio (informazione) tra un individuo (emittente) e un altro (destinatario). Tale messaggio viene creato secondo le regole del codice linguistico condiviso. 

Ovviamente la comunicazione non è un processo lineare [modello di Jacobson e Shannon, integrato da Bateson] ma circolare ed è caratterizzato da più “TIPI”.

 .

Le tipologie di Comunicazione

Si può infatti distinguere la comunicazione in: 

  • VERBALE, utilizza parole scritte o parlate
  • PARAVERBALE, corrisponde al modo in cui si dice qualcosa (volume, tono, ritmo della voce, pause, punteggiatura) e arricchisce la comunicazione verbale 
  • NON VERBALE, affianca completa sostiene o sostituisce quella verbale, regola e definisce il rapporto tra persone che comunicano. Riguarda: la mimica facciale, lo sguardo, i gesti, la postura.

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Incongruenza nella Comunicazione

In caso di INCONGRUENZA tra verbale e non-verbale le persone tendono a dare valore maggiore a quanto trasmesso dal non-verbale. 

Nel 1971 lo psicologo Albert Mehrabian ha formulato il famoso modello del “55, 38, 7”:
il 55% del messaggio comunicativo è dedotto dal non verbale;

il 38% dal paraverbale;
solamente il 7% dal verbale. 

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La Mezogna

Presupposto fondamentale: tutte le bugie nascono da sfiducia in sé stessi (ci si percepisce incapaci di affrontare la verità e le sue conseguenze), sfiducia nell’interlocutore (sentito come uno che pretende troppo) e sfiducia nella relazione (vissuta come troppo fragile).

A livello comportamentale la MENZOGNA è un’incongruenza tra il canale verbale e quello delle espressioni non verbali.

Conoscere le manifestazioni del non verbale permette di riconoscere ciò che nella comunicazione è più difficile dissimulare e controllare. 

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Come si comporta chi mente?

Chi mente infatti è molto concentrato nel costruire i contenuti verbali, ossia struttura  attentamente una storia credibile e congruente, ma tralascia tutti gli aspetti tipici del non verbale. 

Quali SEGNALI considerare per capire se l’altr* sta mentendo?
Considerare gli aspetti:

  • di tensione emotiva (pallore, rossore, dilatazione della pupilla) e nervosismo (grattarsi, coprire la bocca, …);
  • di asincronia come ad esempio compiere gesti con un ritmo differente da quello delle parole (errori di timing) o impiegare molto tempo nel rispondere alle domande circa il fatto inventato (per la richiesta del maggior lavoro cognitivo);
  • di incongruenza, rilevabili però solo con strumenti di osservazione standardizzati (come il FACS, Facial Action Coding System) che elaborano, ad esempio, le contrazioni muscolari del volto;
  • le forme lessicali non volute come l’aumento delle formalità, pause eccessive, distrazioni con informazioni inutili. 

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Bambini e bugie

Le BUGIE dei BAMBINI nascono dal bisogno di “salvarsi la faccia”, ossia assicurarsi (o non perdere) la stima di coloro che ritengono importanti e per non disattendere le loro aspettative. Oppure per proteggere, se stessi o amici, da possibili punizioni e per sperimentare che la loro mente non è trasparente e quindi “leggibile” dagli altri senza il loro permesso. 

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Gli Assiomi

La comunicazione umana si basa su 5 ASSIOMI.
L’assioma
, termine preso in prestito dalla filosofia e dalla matematica, indica qualcosa di indiscutibile e dimostrabile. Nel caso della comunicazione definisce le sue caratteristiche principali.

  1. NON SI PUO’ NON COMUNICARE. Ogni essere umano, da quando nasce, è costretto a comunicare sia che lo faccia in modo intenzionale che inconsciamente, sia volontariamente che non. Anche il SILENZIO è comunicazione e, nel mio lavoro come in ogni relazione, è fondamentale e parte integrante del processo terapeutico.
  2. All’interno di ogni comunicazione si possono individuare due livelli. Il primo è quello del CONTENUTO, che dice “cosa” si sta comunicando (aspetti oggettivi del messaggio), e il secondo è quello della RELAZIONE, che indica “come” lo si fa e “tipo di rapporto” tra gli interlocutori. Inoltre, ogni comunicazione comporta un aspetto di metacomunicazione che determina la relazione stessa tra i comunicanti.
  3. Il flusso comunicativo è espresso secondo la PUNTEGGIATURA. In base ad essa  cambia il significato dato alla comunicazione e alla relazione.
  4. ​​La comunicazione avviene attraverso i CANALI del VERBALE (che utilizza modalità digitali) e del NON VERBALE (che si basa su criteri analogici).
  5. Gli scambi di comunicazione sono SIMMETRICI o COMPLEMENTARI, a seconda che si basino su un’interazione tra interlocutori che si considerano sullo stesso piano o meno (one-up/one-down). Attenzione: l’asimmetria non è indicatore di “cattiva comunicazione”.  

Da “Pragmatica della comunicazione umana” (1967), Watzlawick, Bevin e Jackson. Ad oggi è ancora il principale punto di riferimento nel mondo della comunicazione interpersonale.

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Psicologa Silvia Mimmotti

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Bibliografia:
- Come trattare gli altri e farseli amici (D. Carnegie, 1936)
- Fondamenti di Psicologia della comunicazione e Psicologia della Comunicazione (L. Anolli, ed Il Mulino)
- Le armi di persuasione (R. Cialdini, 1984)
- Pragmatica della comunicazione umana (Watzlawick et all., 1967)
- La scelta imperfetta. Caratteristiche e limiti della decisione umana (Pravettoni, 2007)
- L'arte del cambiamento (Watzlawick, 1990)
Articoli:
- Caterina R., Garotti P.L., Ricci Bitti P. E. L'espressione non verbale del disprezzo/Non verbal expression of contempt, "Psicologia e Società", XXV (XLVI), Laterza, Bari (1999)
- Caterina R., Garotti P.L., Ricci Bitti P.E. The role of different facial movements in smiling expressions. International Society for Research on Emotions (ISRE) General Meeting. 11-15 July 2005. (pp. 35). Bari, Centro Grafico Università di Bari (2005)
- Ricci Bitti P.E., Caterina R., Garotti P.L.  Decoding the facial expression of contempt. International Society for Research on Emotions (ISRE), General Meeting. 11-15 July 2005. (pp. 49), Bari, Centro Grafico Università di Bari (2005).
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